Il mese di Gennaio è stato entrale nel processo elettorale e politico-costituzionale statunitense. Il giorno 3 Gennaio si è insediato il 119 Congresso degli Stati Uniti, maggioranza repubblicana in entrambi i rami del Congresso e dopo molte polemiche nella Camera dei rappresentanti dove i repubblicani erano molto divisi e solo l’intervento energico di Donald J. Trump ha evitato lo stallo sulla Risoluzione continua, progetto di legge finanziario omnibus ridotte a 120 pagine dalle iniziali 1547 pagine per evitare la chiusura degli uffici pubblici federali ad eccezione di quelli essenziali che potevano causare la non riconferma dello Speaker repubblicano uscente della Camera dei rappresentanti Mike Johnson; riconferma avvenuta al primo scrutinio con 218 voti eccetto il rappresentante Emmer (i Repubblicani hanno 220 seggi compreso il dimissionario Gaetz della Florida, che rimane vacante fino alle nuove elezioni speciali).
Il giorno 6 Gennaio in seduta congiunta del Congresso il vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris (presidente del Senato) ha certificato aprendo e contando i plichi chiusi inviati nella capitale federale dalle capitali dei 50 Stati dove si sono riuniti i grandi elettori, il 16 Dicembre scorso (il primo Lunedi dopo il secondo Mercoledì di Dicembre, eletti il 5 novembre 2024 la vittoria elettorale di Donald J. Trump e del senatore J.D. Vance (312 voti elettorali).
Donald J. Trump è dopo la certificazione ufficialmente il presidente degli Stati Uniti ed entrerà in carica il 20 Gennaio prossimo a Mezzogiorno, dopo il giuramento davanti al presidente della Corte Suprema John G. Roberts.
Cosa aspettarci dal nuovo mandato di Trump alla Casa Bianca?
Guardando al processo di selezione della squadra presidenziale che è continuato per tutto il mese e facendo cenni ad alcuni membri, altri sono stati oggetto del precedente articolo ( Kristi Noem alla Sicurezza Interna, Robert Kennedy J. alla Salute e ai Servizi Umani, Turner allo Sviluppo Urbano e alle Abitazioni, Duffy ai Trasporti, Burgum agli Interni, Wright all’Energia, McMahon all’Educazione, la vicinissima ai sindacati Lori Chavez-De Remer al Lavoro, Loeffler alle Small Business Administration, Brooke Collins all’Agricoltura, Doug Collins agli Affari Veterani, Karoline Leavitt come portavoce e addetta stampa alla Casa Bianca, Woodword assistente e consigliere senior del presidenti e altri Assistenti all’implementazione strategica, alle questioni politiche, alle questioni operative tutte nomine che vanno a rafforzare lo Staff della Casa Bianca).
Gli uffici della Casa bianca (come scritto nel precedente articolo sull’argomento) saranno centrali nel nuovo mandato di Trump e nella filosofia del nuovo mandato il Gabinetto presidenziale avrà un’importanza diversa, se non minore nell’attuare le politiche di Trump.
Trump sarà anche un presidente che farà molto uso degli executive orders (i nostri decreti legge per fare un termine di paragone) pienamente operativi e dalla attuazione immediata per i vari rami dell’Esecutivo e delle Agenzie Usa.
Trump si muoverà spedito nel suo programma America First rafforzato dalla crisi in cui versa Los Angeles e la California (idea suggestiva e se alla carica di governatore si candidasse Elon Musk, portando la California al Gop dopo l’attore Arnold Schwarzenegger, Elon non proprio tollerato dal movimento paleoMaga e da uno degli ideologi Steve Bannon, in contrapposizione ai tecnoMaga) a causa degli incendi che stanno struggendo case e ville e che ha fatto annullare il viaggio in Italia del presidente Biden , semplificazione normativa, attuazione della sentenza Chevron della Corte suprema che ha ridotto il peso della burocrazia amministrativa federale delle Agenzie federali che non possono più andare oltre i propri limiti, ripristinando i controlli necessari per la tutela dei cittadini consumatori (la condanna formale ma non sostanziale sul caso Daniels Stormy 34 capi di imputazione inflitta dal giudice Merchan di New York facendo riferimento alla clausola di supremazia la Costituzione e le leggi federali hanno la supremazia su quelle statali il 10 Gennaio dopo che la Corte suprema degli Stati Uniti ha respinto il ricorso di Trump 5-4 per ritardare la sentenza, non ostacolerà il programma).
Come si rapporterà Trump in ottica internazionale e l’Europa come si muoverà?
Le ultime dichiarazioni del presidente Trump su Panama (centrale come il canale di Suez nel commercio mondiale, facendo capire la volontà di annetterlo nuovamente agli Stati Uniti); sulla Groenlandia (regione artica della Danimarca e strategicamente l’Artide e l’Antartide sono importanti per le Nazioni, non solo per le materie prime e critiche; il diritto internazionale non ha una normativa specifica su questi due continenti, eccetto il limite della sovranità territoriale, come ha dichiarato un organismo delle Nazioni Unite sulla Groenlandia in risposta alle minacce del presidente Trump); sul Messico e sul Golfo da rinominare in Golfo d’America e sulla intenzione di fare del Canada 51 Stato americano (procedimento molto lungo, complesso e irto di ostacoli).
Ci saranno dazi, tariffe molto pesanti sulle merci che gli Stati Uniti importano da Stati come Cina, Canada e Messico se questi Stati non controlleranno molto efficacemente i propri confini soprattutto per la droga degli zombie: il fentanyl, che negli Stati Uniti è ormai una questione di sicurezza nazionale.
L’Europa è un nano, in confronto a queste sfide, soprattutto dopo che Trump e Putin si sono accordati per vedersi e porre fine alla guerra in Ucraina, non parleranno solo di Ucraina ma anche della nuova alleanza dei Brics (ingresso della Indonesia) fa di questa associazione di Stati la più grande al mondo (quasi il 60% della popolazione mondiale fa parte di questa organizzazione di Stati) del dollaro, del commercio mondiale e del nuovo assetto geopolitico.
L’Europa è in una crisi profonda, con un prodotto interno lordo che non cresce (Francia e Germania in profonda crisi e con alle porte del potere politico le formazioni politiche di destra radicale RN e AFD), Austria che probabilmente avrà il cancelliere Kikl leader del partito di destra FPO.
La polemica su Musk e sui suoi satelliti Starlink , acuisce il nanismo tecnologico, militare e di sicurezza nazionale dell’UE.
L’Italia, è centrale e la recente visita della nostra presidente del Consiglio Meloni a Mar-a-Lago incontrando Trump, Musk e Rubio è un messaggio all’Europa che è troppo burocratica per avere peso sul nuovo corso in politica commerciale, militare e nella più ampia sfera geopolitica.
La liberazione della giornalista del Foglio Cecilia Sala reclusa nel carcere iraniano di Evin è un successo non solo dei servizi segreti (Aise Caravelli, il generale che è andato a Teheran a riportare in Italia la giornalista) ma della politica in senso più ampio, forse si riuscirà ad aprire un dialogo con l’Iran per questioni politiche ed economiche, nell’ambito di una collaborazione pacifica, come ai tempi di Mattei?
L’Italia avrà un ruolo centrale nelle politiche commerciali (il nostro Paese potrebbe essere esentato nella politica talvolta aggressiva e minacciosa del presidente Trump) e nel nuovo corso geostrategico…..