Cinque parlamentari della prossima legislatura rigorosamente “made in Farefuturo”. È questa una delle novità non solo del centrodestra ma del panorama politico di questa che rappresenta l’elezione d’ingresso della “Terza Repubblica”. A rappresentare il lavoro, le tesi e la produzione intellettuale della fondazione saranno tre senatori e due deputati: a palazzo Madama, nelle file di Fratelli d’Italia sono Adolfo Urso, presidente di Farefuturo, Franco Zaffini, segretario amministrativo, e Andrea De Bertoldi, responsabile per il Trentino Alto-Adige di Farefuturo; alla Camera sono stati eletti Andrea Del Mastro, membro del Consiglio di fondazione, e Giuseppe Basini, anch’esso membro del Cdf ed eletto con la Lega.
Per il presidente Urso si tratta di «un risultato importante – questo per il gruppo di professionalità che da anni anima la comunità di Farefuturo – che certifica l’intenso lavoro svolto in questi ultimi anni nella definizione di una destra di governo. Lo abbiamo fatto chiamando con noi sensibilità non strettamente legate a un partito ma a un’area chiamata tutta, oggi, a dimostrare come sia possibile, oltreché necessario, integrare le istanze sovraniste con la responsabilità istituzionale».
Proprio la fitta rete di workshop tenuti da Farefuturo con i leader deblla coalizione (da Giorgia Meloni a Giancarlo Giorgetti), ai quali tutti gli eletti hanno sempre partecipato coordinati da Urso, sono stati propedeutici alla definizione di un programma di coalizione che ha sposato le tesi più innovative le quali vedono, in tutta Europa, il ritorno al centro dell’interesse nazionale nei settori strategici dell’economia e della società. Scenario che l’Italia dei “governi tecnici”, come abbiamo tracciato più volte su Charta Minuta, non ha seguito per nulla, limitandosi ai “compiti” richiesti dalla Commissione.
Davanti a una situazione del genere, Farefuturo ha scelto di mettere in campo – al servizio delle forze del centrodestra – una “squadra” di esperti (tutti impegnati in politica da sempre ma provenienti dal mondo del commercio internazionale all’avvocatura, passando dalla scienza e dall’imprenditoria) che aiuterà la coalizione e, ci auguriamo, il governo stesso del centrodestra a definire obiettivi strategici, soluzioni pertinenti e metodologie riformiste senza dimenticare mai la bussola dell’interesse nazionale.
*Marco Marconi, collaboratore Charta minuta