Lunedì torneremo a sistemare i capelli, a prendere un caffè al bar, ad incontrare un amico, a fare due passi, seppur con le dovute e doverose regole potremo abbracciare un po’ di normalità che abbiamo visto scomparire in questi due mesi che sembrano un’eternità… Come i minuti interminabili che Salvador Dalì passò dinnanzi ad una fetta di formaggio che vedeva squagliarsi, in attesa che gli passasse il mal di testa e che la moglie Gala tornasse dal cinema. Quella sera del 1931 Dalì, ispirato da quella visione, dipinse La persistenza della memoria che racconta quanto sia impossibile fissare il tempo all’interno di un orologio perché la memoria umana lo impedisce. Albert Einstein a proposito della relatività del tempo diceva “Sedete per due ore in compagnia di una bella ragazza e vi sembrerà sia passato un minuto. Ma sedetevi su una stufa rovente per un minuto e vi sembrerà che siano passate due ore. Questa è la relatività” e le nostre infinite settimane di quarantena e coprifuoco, tra le altre cose, ci hanno insegnato in maniera estenuante anche questo.