Giorgia Meloni, nel rinnovare e rafforzare la struttura dirigenziale del suo partito mi ha ‘chiamato’ come responsabile nazionale dei ‘Rapporti con l’Associazionismo politico’. Le parole di Giorgia sono state da subito chiare, allorquando intervenendo il 7 ottobre scorso alla Direzione Nazionale di Riva Destra -il movimento che ho fondato nel 1994 dal primo storico circolo di Alleanza Nazionale- disse: «Fabio rappresenterà il movimento “Riva Destra” nell’Assemblea nazionale di Fratelli d’Italia e a lui affideremo il dipartimento che si occupa dei rapporti con il mondo associativo e con tutte quelle realtà che ci sono e che possono avvicinarsi a FdI. Noi vogliamo che la vostra realtà abbia centralità e operatività a livello nazionale perché in questi anni avete saputo interpretare un modello che FdI vuole portare avanti».
L’aver affidato un incarico del genere proprio a un esponente di questi movimenti come lo sono io, e’ la certezza che si possano conoscere paure, diffidenze, ma anche energie e opportunita’, che queste realta’ indipendenti offrono a chi si dispone al dialogo senza voler fagocitare nulla e nessuno.
Nel movimentismo d’altronde si respira da sempre aria di sana politica, di militanza senza interesse, di competenza e passione.
E’ un patrimonio utile, non solo elettoralmente, ma soprattutto per ricostruire il rapporto tra cittadini e politica.
Questo accordo dimostra coraggio e voglia di costruire insieme ed è il risultato dell’impegno personale di Giorgia Meloni nel rendere FdI un partito sempre più inclusivo.
Sara’ un laboratorio tematico sulla galassia di destra e non solo, che si avvarra’ di una Consulta composta proprio da quegli ‘ambasciatori’ che associazioni e movimenti vorranno inserire, proprio per sancire il patto federativo stretto con Fratelli d’Italia.
Voglio sottolineare comunque che in FdI ho trovato finalmente un clima positivo, di collaborazione, di supporto reciproco. Nessun cerchio magico attorno al leader, tantomeno ostilita’ per chi viene da destra e lo rivendica, ma non fa di professione il saltatore sul carro del vincitore. Ognuno si rimbocca le maniche e cerca di dare il proprio contributo per rafforzare chi ha il merito, come la classe dirigente di FdI, nell’aver tenuto alta la bandiera della destra italiana permettendo che rimanesse in Parlamento
Ma perche’ un movimento autonomo dovrebbe aderire a questo progetto e sostenere FdI, solo per una questione di valori condivisi?
Certo, questo e’ un punto fondamentale, fornire un contributo alla ricomposizione di un’area politica, dove la destra torni a essere davvero protagonista, rivendicando che lotta all’immigrazione clandestina, sicurezza, famiglia, identità, sono state per decenni storiche battaglie della destra italiana, per non parlare del presidenzialismo, unica condizione base per cambiare davvero l’Italia. Poi c’e’ la prospettiva annunciata dalla Meloni di un allargamento e di un nuovo fronte sovranista e conservatore, piace. Ovviamente pero’ stimola soprattutto chi ha qualcosa da dare e non pensa solo a prendere. Certo poi bisogna rispettare quelle regole di cui un partito si compone.
Indubbiamente poi, se si vuole davvero incidere nella quotidianita’ e nella risoluzione dei problemi della gente, e’ anche una questione di spazi e di agibilita’ politica per coloro che, nella mancanza di riferimenti ideali, si sono arroccati nelle loro realta’ e non si identificano piu’ se non nella propria sigla. Il calcolo e’ anche semplice: nella Lega Nord di Matteo Salvini, oramai si prendono i numeretti per la lista di attesa, movimenti paralleli non sono previsti e la classe dirigente locale serra i ranghi per difendere le posizioni acquisite grazie alla crescita imponente della popolarita’ del suo leader; Forza Italia dal canto suo e’ in evidente crisi di numeri e di identita’: gli eletti sono gia’ tanti confronto agli attuali posti disponibili secondo i sondaggi e il futuro appare piuttosto incerto. Di contro investire in FdI puo’ avere anche i suoi ritorni per chi, come infatti Riva Destra, ha candidato -ed anche eletto- i suoi esponenti nelle liste dei partiti di centrodestra: si mantiene la propria identita’ pur avvicinandosi a un partito nazionale, al quale si portano voti, ma anche proposte, avendo in cambio spazi elettorali e visibilita’. D’altronde la Meloni, unico leader nazionale donna, si contraddistingue per coerenza e concretezza: il domani le appartiene.
*Fabio Sabbatani Schiuma, Avvocato,segretario nazionale di Riva Destra