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Roberto Aprile e Francesco Fiera

*Roberto Aprile – dottore in scienze politiche – funzionario p.a. *Francesco Fiera – dottore in scienze politiche – consulente aziendale.

L’intervento di papa Bergoglio al G7 Intelligenza artificiale, politica e cultura alla prova

L’intelligenza artificiale si va imponendo come un tema centrale del dibattito scientifico e culturale del nostro tempo. Tali e tanti sono (e saranno) i mutamenti che l’IA introdurrà nel mondo del lavoro, nella società e nella stessa identità dell’essere umano che la classe dirigente più avveduta (come il governo italiano guidato da Giorgia Meloni) ha messo in agenda questo tema nelle occasioni di confronto più ravvicinate e importanti. Non a caso l’esigenza manifestata dal nostro presidente del Consiglio ha trovato udienza presso il capo della Chiesa cattolica, tanto da spingere papa Francesco a partecipare personalmente al G7 di metà giugno in Puglia.

Bergoglio  è stato sicuramente l’ospite straordinario del summit a Borgo Egnazia insieme ai “potenti” del mondo. Mai, in quasi cinquant’anni un pontefice aveva partecipato ad un vertice del G7.

Nel suo discorso il Papa dopo aver definito l’IA “uno strumento affascinante e tremendo” ha ribadito il primato della persona umana, e cioè  il ruolo dell’uomo dotato di saggezza, intelligenza e scienza, consapevole, attraverso la piena capacità di discernimento, di poter scegliere e quindi decidere in qualunque ambito sociale.

Nulla può sostituire l’uomo nell’ambito di un processo decisionale, l’intelligenza artificiale può e deve essere lo strumento d’ausilio alla volontà umana.

Il  valore morale ed etico  rappresenta la stella polare dell’uomo che orienta ogni sua decisione attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Nessuna tecnologia può sostituire la volontà umana nell’ambito di una scelta. Ragion per cui Papa Francesco ha affermato chiaramente che nessun macchinario può quindi decidere autonomamente riguardo la morte di una persona e cioè se tenerla in vita oppure no. Chiaro riferimento all’eutanasia.

L’aspetto etico valoriale rappresenta l’elemento imprescindibile attraverso cui l’uomo orienta le sue decisioni. L’algoretica,  la piena conciliazione tra valori numerici ed etici come affermato da Paolo Benanti (frate francescano docente di  teologia morale ed esperto di intelligenza artificiale, concetto ripreso dal Santo Padre) è un punto fermo imprescindibile riguardo l’uso smodato e senza regole di tutti i processi tecnologici. L’algoretica è stata paragonata  ad un guard rail che delimita il circuito attraverso cui canalizzare in termini valoriali l’utilizzo dell’intelligenza artificiale evitando deragliamenti.  In sintesi, l’algoretica mira a conseguire un’etica condivisa in grado di poter delineare i confini attraverso i quali possano operare i sistemi tecnologici.

L’intelligenza artificiale influirà notevolmente su tutte le le relazioni sociali e l’identità umana. Essa, se non regolamentata, potrebbe  confondere il reale con il virtuale, concetto ripreso dal presidente Giorgia Meloni durante la conferenza stampa conclusiva del G7. Tutto ciò inevitabilmente determinerà una rivoluzione cognitiva che contribuirà a rideterminare un nuovo sistema sociale di fronte al quale la politica deve essere pronta a regolarne gli effetti.

Pensiamo agli Stati, ad esempio che hanno più ricchezza rispetto ad altri in ambito tecnologico e possono sicuramente ambire a sviluppare, e quindi incrementare, sistemi d’intelligenza artificiale ottenendo migliori risultati, in termini soprattutto economici, rispetto magari a paesi  privi di risorse. Pertanto, il ruolo della politica è essenziale a fonte di queste nuove esigenze. La politica come contenitore valoriale di ogni scelta non soggiogata da nessuna forma di condizionamento esterna; senza alcuna deriva ideologica di estrazione novecentesca; e nello stesso tempo senza alcuna forma di sudditanza o soggezione nei confronti dei  mercati e delle economie speculative degli stati più ricchi.

La politica oggi, è spesso svilita nella sua dimensione più profonda. Spesso svilita, risulta essere l’identità umana. Il Papa su questo aspetto ha posto una riflessione importante distinguendo buoni politici da pessimi politici, senza porre banalmente una differenziazione politico-partitica ma differenziando attraverso le qualità umane tra  politici validi e politici pessimi. Corollario di questa riflessione: un monito all’astensionismo elettorale che spinge parecchi a disertare le urne, come avvenuto in Europa qualche settimana fa con le elezioni europee. Considerando i politici tutti uguali o peggio come se la politica in realtà fosse inefficiente e priva di una reale capacità decisionale. La partita inerente l’intelligenza artificiale è tuttora aperta, ed una particolare considerazione merita il concetto di creatività.

La creatività è l’elemento insopprimibile insito nella natura umana attraverso la quale l’uomo pensa e agisce. Pertanto sarà un processo positivo se lo “strumento” dell’intelligenza artificiale potrà potenziare la creatività dell’uomo, ad esempio nel campo della medicina per essere d’ausilio a cure ed attività di ricerca biomedica. Al contrario,  avrà effetti devastanti se la creatività sarà costruita, addomesticata o addirittura annientata e quindi sostanzialmente sostituita.

Pertanto, il dilemma tra libertà dell’uomo e comodità frutto del progressivo incremento tecnologico rappresenterà l’aspetto fondamentale sul quale la politica dovrà inevitabilmente rapportarsi.

Le parole di papa Francesco hanno fornito gli spunti di riflessione più importanti in questo G7.  Ora il governo Meloni, consacrato dai consensi del voto alle elezioni europee, ha tutti gli strumenti per poter agire politicamente da protagonista anche in un contesto globale costruendo attraverso sistemi di cooperazione internazionale relazioni con gli Stati esteri consapevole del suo potenziale politico senza alcuna subalternità. Senza più nessuna attenuante.

Il lavoro oltre il RdC

Il lavoro oltre il RdC

di Roberto Aprile e Francesco Fiera

Un appuntamento importante che introduce all’autunno politico, ai suoi problemi e alle possibili soluzioni in campo. A fine agosto ha avuto lugo a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, la sesta edizione de “La Piazza” – il bene comune – la kermesse politica di Affaritaliani.it intitolata quest’anno “meloni d’autunno” e tra gli ospiti presenti durante questa tre giorni intervistati dal Direttore Angelo Maria Perrino, Direttore del giornale on line Affaritaliani.it, ideatore conduttore dell’evento, ci sono stati diversi ospiti politici della maggioranza e opposizione.
Il tema inerente le politiche del lavoro ha tenuto banco sin dal primo giorno ed ha visto la presenza del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Elvira Calderone intervistata dal Direttore Perrino che con dovizia di particolari ed uno stile inconfodibile, elegante e informale nello stesso tempo, ha sottoposto il ministro ad una serie di domande riguardante tutta l’attività svolta.
Una delle domande iniziali è stata inevitabilmente sul reddito di cittadinanza. Il Ministro Calderone, gia’ presidente nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, e quindi un tecnico, in quota a Fratelli d’Italia, ha illustrato i contenuti inerente l’inattuazione di questa legge soprattutto in merito alle politiche attive del lavoro, facendo emergere tutti gli effetti distorsivi di questo impianto normativo relegandolo ad un mero assistenzialismo improduttivo. “L’accompagnamento al lavoro non ha funzionato” ha affermato il Ministro Calderone, dato incontrovertibile, riconosciuto anche da chi oggi è all’opposizione. La riforma del reddito di cittadinanza, attraverso la nuova istituzione del reddito di inclusione e il supporto alla formazione e lavoro ha introdotto una regolamentazione differente rispetto al passato in merito all’erogazione dei benefici economici. Semplicemente ha distinto i soggetti tra chi idoneo a lavorare e tra chi in una condizione di disagio sociale necessita di assistenza e misure inclusive.
Il Direttore Angelo Maria Perrino ha fornito un dato inerente i percettori irregolari del reddito di cittadinanza che sono risultati essere trentasei mila, pertanto il Ministro Calderone ha affermato che a fronte di ciò sono stati intensificati i controlli ad opera dell’Ispettorato del Lavoro, Carabinieri e Guardia di Finanza volti ad accertare ogni forma di irregolarità.
Il Ministro Calderone ha illustrato che dal primo settembre sarà operativa la piattaforma telematica di supporto al lavoro con lo scopo di mettere in rete tutte le informazioni inerente i corsi di formazione che hanno ad oggetto la riqualificazione professionale in favore dei nuovi percettori del supporto di formazione e lavoro, inoltre, la nuova disciplina normativa prevederà un coinvolgimento che riguarderà non solo lo Stato attraverso i centri per l’impiego, ma anche i privati attraverso le agenzie per il lavoro e le società di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro. “L’obiettivo” – come ha affermato il Ministro Calderone – “è quello di accompagnare a formarsi e ri-formarsi per essere occupabili nel mondo del lavoro, inoltre, il 40% dei posti scoperti richiede professionalità molto basse e l’età media dei percettori da ricollocare nel mercato del lavoro è di quarant’ anni” . Questi ultimi dati assumono un importanza fondamentale a fronte di coloro i quali hanno beneficiato fino ad oggi del reddito di cittadinanza ed ora sono orientati alla ricerca di un lavoro.
Inoltre il Ministro Calderone non si è sottratto ad un confronto in diretta con il Presidente dell’Anci e Sindaco di Bari Antonio De Caro del Partito Democratico, chiamato a salire sul palco. Il confronto ha riguardato quella parte della riforma del reddito di inclusione che prevede la partecipazione dei comuni attraverso i servizi sociali. Antonio De Caro ha ribadito la scarsità delle risorse finanziarie degli enti locali nel fornire pieno ausilio cosi come prevede la norma, a fronte di tale affermazione il ministro Calderone ha rimarcato il ruolo che ricopriranno a tal riguardo gli enti del terzo settore, richiamati nella normativa della legge di conversione del Dl. 48/2023 che forniranno gli struementi necessari ai processi di inclusione sociale e lavorativa.
Successivamente il Direttore Perrino ha posto la domanda inerente l’istituzione di un salario minimo, argomento politico dell’estate 2023, facendo riferimento ad una raccolta firme che ha ricompattato la sinistra dal Partito Democratico al Movimento Cinque Stelle.
A differenza di quanto rimarcato nella seconda serata della kermesse dal senatore Antonio Misiani del Partito Democratico in cui a gran voce ha chiesto di inserire asetticamente il salario minimo legale attraverso la paga oraria di nove euro, il Ministro Calderone ha risposto convintamente citando la direttiva comunitaria 2022/2041 in cui in viene indicato che gli stati europei in cui la contrattazione collettiva regolamenta oltre l’80% dei rapporti di lavoro non sono interessati all’istituzione di un salario minimo legale. Pertanto, considerando che la contrattazione collettiva in Italia disciplina oltre il 90% dei rapporti di lavoro l’stituzione dei minimi salariali deve avvenire attraverso altri strumenti. A tal riferimento, il Ministro Calderone ha parlato di lotta al lavoro povero attravero l’incremento della produttività.
A questo punto è opportuno soffermarsi e ripartire dall’Accordo Interconfederale sottoscritto tra i sindacati maggiormente rappresentativi, e cioè Cisl, Uil e CGIL e Confindustria del 28 giugno 2011, avvenuto nelle fasi conclusive del IV Governo Berlusconi, l’ultimo governo di centro destra dall’insediamento del primo governo Meloni, in cui sono stati sottoscritti principalmente degli accordi, riguardante l’erogazione di un salario legato anche alla produttività, oltre che alle ore lavorate, mediante un pieno riconoscimento delle premialità del lavoratore.Tutto questo attraverso il potenziamento e il riconoscimento della contrattazione di secondo livello.
Ancora più esplicito è stato l’intervento del Sen. Claudio Durigon, Sottosegretario al Ministero del Lavoro in quota Lega avvenuto il giorno successivo all’ospitata del Ministro Calderone, il quale oltre ad avallare dallo stesso palco quanto già dichiarato in tema di reddito di cittadinaza e salario minimo nella press zone ha ribadito, alle domande degli scriventi, l’importanza del welfere aziendale attraverso l’incremento in termini di risorse avvenuto tramite i fringe benefit in cui i lavoratori con figli a carico godranno di un esenzione fiscale e contributiva aumentata a 3 mila euro rispetto ai 258 euro precedenti. Si precisa che per fringe benefit si intendono i compensi in natura e servizi e riguardano: i buoni spesa, cesto natalizio, il pagamento delle utenze domestiche (gas, acqua e luce) , le ricariche telefoniche , prestiti agevolati , premi polizze extra-professionali e alloggio.
Infine il Sottosegretario Durigon ha dichiarato di essere personalmente favorevole alla partecipazione dei lavoratori alla governace aziendale e agli utili di impresa condividendo a pieno l’iniziativa di raccolta firme ad opera della Cisl che sta avvenendo da qualche settimana su tutto il territorio nazionale. Non è un caso che una dichiarazione cosi “forte” fatta da un membro del Governo, quale il Sottosegretario Durigon, un uomo dichiaratamente di destra, con un passato nel sindacato avvenga nella stessa cittadina Ceglie Messapica dove appena qualche giorno fa il Presidente Meloni ha trascorso le sue vacanze estive . Da Ceglie Messapica in provincia di Brindisi, una splendida e ridente cittadina immersa tra la Valle d’Itria e la parte meridionale dell’altopiano delle Murge, il Governo Meloni è pronto a ripartire. Le idee in cantiere sono tante e parte di queste attraverso la Legge Finanziaria 2023, la prima del Governo Meloni e il Derceto Lavoro del Primo Maggio hanno iniziato a prendere forma e a tramutarsi in fatti politici concreti. I tassi di occupazione e i principali indicatori del lavoro parlano chiaro e questa kermesse organizzata da Affaritaliani.it del direttore Angelo Maria Perrino ha rappresentato il primo banco di prova del centro destra. La Piazza non fa sconti! Ed il giudizio politico nei confronti del Governo Meloni è positivo, ad ogni modo la strada è lunga e gli ostacoli non mancheranno.
Nella prima settimana di giugno 2024 ci saranno le elezioni europee e saranno il vero termometro politico di Giorgia Meloni e della sua squadra di governo, anche qui sarà necessario essere pronti.

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*Roberto Aprile – dottore in scienze politiche – funzionario p.a.
*Francesco Fiera – dottore in scienze politiche – consulente aziendale.