Con il calar delle temperature estive e l’inizio del clima settembrino, il dibattito politico, economico e giornalistico si concentra sul provvedimento più importante dell’attività di governo: “la manovra di bilancio”.
Sullo sfondo della manovra di bilancio c’è la possibile riforma del Patto di stabilità e crescita (più stabilità che crescita….) architrave del Trattato di Maastricht, trattato che ha istituito l’Unione Europea e in particolare l’unione economica e monetaria, unione che ha poi portato all’adozione dell’euro come moneta unica.
La riforma del Patto di stabilità e crescita è fondamentale per portare l’Europa su un sentiero di crescita strutturale, duraturo e che metta al riparo lo stesso Continente dalle turbolenze economiche internazionali, seppur in un sistema economico sempre più integrato aperto alla concorrenza, stessa concorrenza che ha portato molte criticità, soprattutto in ambito industriale e manifatturiero (necessario sarebbe anche cambiare denominazione al Patto, in Patto di Crescita) aperto a investimenti imponenti nel settore energetico, nel settore della transizione ecologica e nel settore della nuova Rivoluzione industriale (la tanto famosa Intelligenza artificiale).
Sullo sfondo non c’è solo la possibile riforma del Patto, anche la probabile recessione che con l’aumento dell’inflazione potrebbe creare molti squilibri alla finanza pubblica di molte Nazioni, soprattutto la Nostra che ha un debito pubblico che veleggia, ormai al 140% del Prodotto interno Lordo.
Come mettere in sicurezza i conti pubblici della Nazione, senza produrre sconquassi allo Stato sociale, tenendo ben saldo l’obiettivo della coesione sociale?
Di seguito alcune idee:
1- redigere un decreto legge volto alla stabilizzazione dei conti pubblici, nei prossimi quattro anni, avendo come obiettivo la naturale scadenza della Legislatura;
2- confermare in maniera prudente le misure della precedente manovra di bilancio, privilegiando l’obiettivo di abbassare ulteriormente il cuneo fiscale;
3- aumentare le pensioni minime in maniera prudente, tenendo presente le esigenze delle pensioni che più con difficoltà arrivano alla fine del mese;
4- una revisione della spesa che realmente tagli gli sprechi e le spese superflue;
5- una riforma di tutti i bonus edilizi e del superbonus, aumentando i controlli ai furbetti e operando una lotta senza quartiere alle condotte fraudolente;
6- approntare già in questa legge di bilancio l’attuazione della delega fiscale;
7- stanziare più risorse per la sicurezza urbana;
8- risorse all’Istruzione, Università e alla ricerca scientifica e all’industria 4.0 per una
Nazione più tecnologica e innovativa nel settore dei macchinari e nel settore manifatturiero, volano della nostra Economia.
9- un maggiore controllo sui prezzi, per evitare la speculazione.
Non si può fare tutto con uno scenario fosco all’orizzonte, ma operare delle scelte strategiche e di priorità, tenendo ben presente il nostro debito pubblico altissimo, le dinamiche internazionali e la nostra credibilità sui mercati finanziari.
Una manovra di crescita prudente, sostenibile e duratura dovrebbe essere fondamentale per la coalizione di destra-centro scelta dagli elettori, perché non perda di vista l’orizzonte e adempia alla missione che si è dato: governare il futuro.