Il lavoro oltre il RdC
di Roberto Aprile e Francesco Fiera
Un appuntamento importante che introduce all’autunno politico, ai suoi problemi e alle possibili soluzioni in campo. A fine agosto ha avuto lugo a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi, la sesta edizione de “La Piazza” – il bene comune – la kermesse politica di Affaritaliani.it intitolata quest’anno “meloni d’autunno” e tra gli ospiti presenti durante questa tre giorni intervistati dal Direttore Angelo Maria Perrino, Direttore del giornale on line Affaritaliani.it, ideatore conduttore dell’evento, ci sono stati diversi ospiti politici della maggioranza e opposizione.
Il tema inerente le politiche del lavoro ha tenuto banco sin dal primo giorno ed ha visto la presenza del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Elvira Calderone intervistata dal Direttore Perrino che con dovizia di particolari ed uno stile inconfodibile, elegante e informale nello stesso tempo, ha sottoposto il ministro ad una serie di domande riguardante tutta l’attività svolta.
Una delle domande iniziali è stata inevitabilmente sul reddito di cittadinanza. Il Ministro Calderone, gia’ presidente nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, e quindi un tecnico, in quota a Fratelli d’Italia, ha illustrato i contenuti inerente l’inattuazione di questa legge soprattutto in merito alle politiche attive del lavoro, facendo emergere tutti gli effetti distorsivi di questo impianto normativo relegandolo ad un mero assistenzialismo improduttivo. “L’accompagnamento al lavoro non ha funzionato” ha affermato il Ministro Calderone, dato incontrovertibile, riconosciuto anche da chi oggi è all’opposizione. La riforma del reddito di cittadinanza, attraverso la nuova istituzione del reddito di inclusione e il supporto alla formazione e lavoro ha introdotto una regolamentazione differente rispetto al passato in merito all’erogazione dei benefici economici. Semplicemente ha distinto i soggetti tra chi idoneo a lavorare e tra chi in una condizione di disagio sociale necessita di assistenza e misure inclusive.
Il Direttore Angelo Maria Perrino ha fornito un dato inerente i percettori irregolari del reddito di cittadinanza che sono risultati essere trentasei mila, pertanto il Ministro Calderone ha affermato che a fronte di ciò sono stati intensificati i controlli ad opera dell’Ispettorato del Lavoro, Carabinieri e Guardia di Finanza volti ad accertare ogni forma di irregolarità.
Il Ministro Calderone ha illustrato che dal primo settembre sarà operativa la piattaforma telematica di supporto al lavoro con lo scopo di mettere in rete tutte le informazioni inerente i corsi di formazione che hanno ad oggetto la riqualificazione professionale in favore dei nuovi percettori del supporto di formazione e lavoro, inoltre, la nuova disciplina normativa prevederà un coinvolgimento che riguarderà non solo lo Stato attraverso i centri per l’impiego, ma anche i privati attraverso le agenzie per il lavoro e le società di intermediazione tra domanda e offerta di lavoro. “L’obiettivo” – come ha affermato il Ministro Calderone – “è quello di accompagnare a formarsi e ri-formarsi per essere occupabili nel mondo del lavoro, inoltre, il 40% dei posti scoperti richiede professionalità molto basse e l’età media dei percettori da ricollocare nel mercato del lavoro è di quarant’ anni” . Questi ultimi dati assumono un importanza fondamentale a fronte di coloro i quali hanno beneficiato fino ad oggi del reddito di cittadinanza ed ora sono orientati alla ricerca di un lavoro.
Inoltre il Ministro Calderone non si è sottratto ad un confronto in diretta con il Presidente dell’Anci e Sindaco di Bari Antonio De Caro del Partito Democratico, chiamato a salire sul palco. Il confronto ha riguardato quella parte della riforma del reddito di inclusione che prevede la partecipazione dei comuni attraverso i servizi sociali. Antonio De Caro ha ribadito la scarsità delle risorse finanziarie degli enti locali nel fornire pieno ausilio cosi come prevede la norma, a fronte di tale affermazione il ministro Calderone ha rimarcato il ruolo che ricopriranno a tal riguardo gli enti del terzo settore, richiamati nella normativa della legge di conversione del Dl. 48/2023 che forniranno gli struementi necessari ai processi di inclusione sociale e lavorativa.
Successivamente il Direttore Perrino ha posto la domanda inerente l’istituzione di un salario minimo, argomento politico dell’estate 2023, facendo riferimento ad una raccolta firme che ha ricompattato la sinistra dal Partito Democratico al Movimento Cinque Stelle.
A differenza di quanto rimarcato nella seconda serata della kermesse dal senatore Antonio Misiani del Partito Democratico in cui a gran voce ha chiesto di inserire asetticamente il salario minimo legale attraverso la paga oraria di nove euro, il Ministro Calderone ha risposto convintamente citando la direttiva comunitaria 2022/2041 in cui in viene indicato che gli stati europei in cui la contrattazione collettiva regolamenta oltre l’80% dei rapporti di lavoro non sono interessati all’istituzione di un salario minimo legale. Pertanto, considerando che la contrattazione collettiva in Italia disciplina oltre il 90% dei rapporti di lavoro l’stituzione dei minimi salariali deve avvenire attraverso altri strumenti. A tal riferimento, il Ministro Calderone ha parlato di lotta al lavoro povero attravero l’incremento della produttività.
A questo punto è opportuno soffermarsi e ripartire dall’Accordo Interconfederale sottoscritto tra i sindacati maggiormente rappresentativi, e cioè Cisl, Uil e CGIL e Confindustria del 28 giugno 2011, avvenuto nelle fasi conclusive del IV Governo Berlusconi, l’ultimo governo di centro destra dall’insediamento del primo governo Meloni, in cui sono stati sottoscritti principalmente degli accordi, riguardante l’erogazione di un salario legato anche alla produttività, oltre che alle ore lavorate, mediante un pieno riconoscimento delle premialità del lavoratore.Tutto questo attraverso il potenziamento e il riconoscimento della contrattazione di secondo livello.
Ancora più esplicito è stato l’intervento del Sen. Claudio Durigon, Sottosegretario al Ministero del Lavoro in quota Lega avvenuto il giorno successivo all’ospitata del Ministro Calderone, il quale oltre ad avallare dallo stesso palco quanto già dichiarato in tema di reddito di cittadinaza e salario minimo nella press zone ha ribadito, alle domande degli scriventi, l’importanza del welfere aziendale attraverso l’incremento in termini di risorse avvenuto tramite i fringe benefit in cui i lavoratori con figli a carico godranno di un esenzione fiscale e contributiva aumentata a 3 mila euro rispetto ai 258 euro precedenti. Si precisa che per fringe benefit si intendono i compensi in natura e servizi e riguardano: i buoni spesa, cesto natalizio, il pagamento delle utenze domestiche (gas, acqua e luce) , le ricariche telefoniche , prestiti agevolati , premi polizze extra-professionali e alloggio.
Infine il Sottosegretario Durigon ha dichiarato di essere personalmente favorevole alla partecipazione dei lavoratori alla governace aziendale e agli utili di impresa condividendo a pieno l’iniziativa di raccolta firme ad opera della Cisl che sta avvenendo da qualche settimana su tutto il territorio nazionale. Non è un caso che una dichiarazione cosi “forte” fatta da un membro del Governo, quale il Sottosegretario Durigon, un uomo dichiaratamente di destra, con un passato nel sindacato avvenga nella stessa cittadina Ceglie Messapica dove appena qualche giorno fa il Presidente Meloni ha trascorso le sue vacanze estive . Da Ceglie Messapica in provincia di Brindisi, una splendida e ridente cittadina immersa tra la Valle d’Itria e la parte meridionale dell’altopiano delle Murge, il Governo Meloni è pronto a ripartire. Le idee in cantiere sono tante e parte di queste attraverso la Legge Finanziaria 2023, la prima del Governo Meloni e il Derceto Lavoro del Primo Maggio hanno iniziato a prendere forma e a tramutarsi in fatti politici concreti. I tassi di occupazione e i principali indicatori del lavoro parlano chiaro e questa kermesse organizzata da Affaritaliani.it del direttore Angelo Maria Perrino ha rappresentato il primo banco di prova del centro destra. La Piazza non fa sconti! Ed il giudizio politico nei confronti del Governo Meloni è positivo, ad ogni modo la strada è lunga e gli ostacoli non mancheranno.
Nella prima settimana di giugno 2024 ci saranno le elezioni europee e saranno il vero termometro politico di Giorgia Meloni e della sua squadra di governo, anche qui sarà necessario essere pronti.
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*Roberto Aprile – dottore in scienze politiche – funzionario p.a.
*Francesco Fiera – dottore in scienze politiche – consulente aziendale.