Riforme

Scuola e università appunti per una riforma

Negli ultimi anni la scuola è stata soggetta a molte riforme che non hanno risolto i gravi problemi che  sono ancora tutti sullo sfondo.

Problemi come la forte dispersione scolastica, l’ignoranza degli studenti in discipline fondamentali, come la matematica, la lingua Italiana, le lingue straniere per citarne alcune.

Tutti i livelli scolastici sono totalmente  inadeguati alla formazione e alla acquisizione di competenze dei discenti con profonde lacune anche nelle facoltà universitarie e nel mercato del lavoro, con imprese che non riescono a trovare profili giusti da inserire nel proprio organico.

Questi problemi rendono il nostro sistema economico profondamente inadeguato nella competizione globale.

Bisogna che ci sia un piano serio con pochi punti che sia soggetto all’attenzione del legislatore (la importantissima formazione professionale è quasi totalmente delegata alle Regioni come disposto dall’articolo 117,  comma 2 della Costituzione):

 

1- Potenziamento delle scuole dell’Infanzia con personale qualificato e

con Sussidiari di facile comprensione  e con compiti zero a casa,

(si insegna a scuola, si impara a scuola si studia a scuola);

2- Portare la Scuola Media Superiore di primo grado dal ciclo di tre

anni a  quattro con potenziamento dell’Educazione Tecnica,

dell’Educazione Artistica, dell’Educazione Civica con zero compiti a

casa privilegiando lo studio a scuola; introdurre lo studio della

lingua latina, greca e lo studio della Filosofia.

3- Biennio della Scuola secondaria di secondo grado uguale per tutti  e

    Triennio di specializzazione.

4– Formazione universitaria a numero aperto per alcuni corsi e a

numero chiuso per altri (dove è più alto il numero degli iscritti non

assorbili mercato del lavoro), impegnando il Ministero

dell’Università e della Ricerca ad elaborare un piano annuale di

fabbisogno di iscrizione

destinando gli studenti che vogliano accedere all’Istruzione

Universitaria a corsi di studi con maggiori sbocchi lavorativi.

Valutare se trasformare le Università in Fondazioni (istituti di diritto

privato)  aperte al contributo finanziario, culturale delle Imprese

sempre sotto la vigilanza del Ministero;

     5- Riforma del concorso a preside (dirigente scolastico) con nomina del

Ministro previo parere del Provveditore agli Studi di insegnanti con

più anzianità di servizio, il  preside deve tornare ad

occuparsi approfonditamente della didattica e della preparazione

dei discenti. Le questioni economiche totalmente da delegare al

DSGA, il preside manager non è funzionale al sistema scolastico

italiano;

La formazione scolastica ed universitaria  sono fondamentali per la crescita culturale, sociale ed economica  della Nazione.

Le riforme devono mettere al centro del sistema il discente ed il suo successo scolastico e lavorativo.

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