Economia, Europa

Legge Europea e Case Green

Oggi giorno non si fa altro che parlare di Green al punto che, i più maliziosi, ironicamente lo definiscono “effetto Greta”. Ed è così che l’Europa partorisce una Legge che impone ai proprietari di casa di fare dei lavori per il contenimento energetico per migliorare le performance degli edifici rendendoli più ecosostenibili evitando un maggior consumo di energia, che poi sarebbero quelli in classe G (in Italia sono circa 1,8 milioni di immobili ad uso residenziale su 12 milioni in totale “fonte ISTAT”).

Ma in buona sostanza, cosa prevede questa nuova Legge? Ridurre del 55 % entro il 2030 le emissioni rispetto ai dati del 1990 per poi arrivare al 100 % di zero emissioni entro il 2050. Dunque, tutti i nuovi edifici dovranno essere a zero emissioni entro il 2028 e quelli esistenti dovranno diventare classe E entro Gennaio del 2030 e classe D entro il 2033.

A motivo di ciò, ho trattato l’annosa questione all’interno dei Gruppi di discussione “Agenti di Affari in Mediazione a confronto” presenti nei social di Facebook e Linkedin per conoscere il punto di vista degli operatori della mediazione d’italia riguardo le eventuali ricadute che detta Legge potrebbe provocare nel mercato nostrano. Dai vari dibattiti avuti, purtroppo, ciò che è emerso a maggioranza è una notevole preoccupazione, sia pur partendo dal presupposto che nessuna persona di buon senso è contraria a voler contribuire a migliorare l’ecosistema per preservare la vita quale certamente connessa al miglioramento climatico ed ambientale del pianeta. Questo però, a patto che non diventi motivo di ulteriore nocumento della nostra economia ovvero l’ennesimo maggior danno a carico degli italiani che, qual ora non si adeguassero ad una tale imposizione, molto probabilmente vedrebbero vanificare i sacrifici di un’intera vita con la probabile svalutazione economica del valore della propria casa essendo il bene rifugio per eccellenza.  Fanno infatti ricordare i mediatori che la maggior parte degli italiani, a differenza degli altri cittadini degli stati membri, sono proprietari della casa in cui vivono e questo fa la sostanziale differenza tra noi e loro. E dunque, più il dibattito ha preso forma e più le domande sono state ridondanti alle quali necessitano risposte certe, come ad esempio: chi dovrà pagare in concreto l’adeguamento per migliorare la classe energetica degli immobili esistenti? Ci sarà uno specifico bonus dedicato o sgravio fiscale per far ciò? Si potranno vendere le case prive di miglioramento energetico oppure no? Se si, a quali condizioni? Se no, come si dovrebbe fare? E ancora, di quanto si allungheranno i tempi di alienazione di un immobile non adeguato? E di quanto aumenteranno i prezzi ad €/Mq di quelle case alla quali sono state apportate le migliorie? E di quanto perderanno valore gli immobili non adeguati? E infine, come si comporteranno le Banche nel concedere i mutui per l’acquisto di una casa alle quali non sono state apportate migliorie? Tutte domande inquietanti queste, le quali il Legislatore certamente si starà già ponendo così che non appena sarà tenuto a sedersi ai tavoli Europei per discutere della Legge in questione ben saprà far valere le ragioni degli italiani, se non altro perché la casa in Italia resta, e sempre resterà, il bene materiale più prezioso e che, a motivo di ciò, deve necessariamente essere preservato da ogni eventuale qualsiasi potenziale forma di danneggiamento, sia pur involontario ovvio, prevenendo ovverosia evitando eventuali possibili speculazioni selvagge da parte dei tanti sciacalli sempre in agguato con l’intenzione di depredare gli italiani. A buon intenditor, poche parole…

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