“Hai sbagliato Sara a non accodarti alla comitiva, a non uscire con loro. Sono andati a cena insieme e forse si stanno divertendo un mondo. Certo, sono ragazzi e ragazze diversi da te e diversi l’uno dagli altri, probabilmente non vanno d’accordo tra loro, però sai… meglio uscire che starsene a casa”. La telefonata di Marisa è la quarta della giornata, tutte col medesimo tono: stai attenta Sara, ti stai isolando.
Eppure non soffre di solitudine Sara, ha una bella famiglia, amici, persone che la stimano e si fidano di lei. E non capisce perché tanti abbiano da ridire sulle sue scelte di chi vuole frequentare. Si sono mobilitati tutti oggi a darle consigli o avanzare rimproveri. Un conoscente un po’ pettegolo e molto maschilista le ha appena inviato una mail da Torino per dirle che la scelta di stare sola dipende dal fatto di essere una donna, e di essere mamma di una bambina “prodotta in collaborazione”. No vabbè, pensa Sara, si tratta dello scherzo di un buontempone che ha bevuto qualche bicchiere di più, mica posso prendere in considerazione queste cavolate.
Lei, Sara, è una donna tosta, una che crede in quei valori che le persone che parlano bene potrebbero definire non negoziabili. Anche per questo non le andava di andare a cena stasera con una comitiva così tanto eterogenea. Intelligente e fantasioso Teo, ma è capace di affermare tutto e il contrario di tutto, un giorno di fare una cosa e il giorno dopo di disfarla come se non fosse stato lui a crearla. E che dire di Niky? Non eccelle in capacità, fa fatica ad affermarsi, peccato non abbia tentato di fare l’attore, chissà, forse sarebbe riuscito bene come è accaduto al fratello. E così Pino e Rocco, coppia perfetta, disinibita e senza tabù. Che simpatico Gigino, e ancora di più Beppe, uno che ti fa ridere soprattutto quando finge di arrabbiarsi. Un ambiente spumeggiante ed attraente che all’ultimo momento ha attratto anche due vecchi amici di Sara
Nessuno se lo spettava ma i due l’hanno lasciata sola, hanno deciso di accodarsi e andare a cena con i nuovi conoscenti simpaticoni. Cambiare è bello, stimola la vita, dà l’idea di camminare assieme sul nuovo che avanza, fa cadere i muri, aiuta a superare gli ostacoli. Non si capisce davvero perché Sara abbia rinunciato a stare in compagnia.
Sono passate delle ore e il telefono continua a squillare. Stavolta è Maurizio il vecchio zio che fa la morale: “Ripensaci Sara, sei ancora in tempo, non perdere questa occasione, prima di rinunciare alla cena informati almeno sul menù , esci, raggiungili, non ti chiudere in un guscio…”
“Ti ringrazio zio dei consigli che mi dai, ma scusami ti devo lasciare stanno bussando al citofono, non so chi sia, non aspetto nessuno”
“Sara, sei rimasta in casa, meno male. Possiamo salire?”
“Ma chi è a quest’ora?
“Siamo noi, Silviuccio e Matteo”
“E la cena con il gruppo è già finita?”
“No, non è mai cominciata. Appena usciti quelli hanno cominciato subito a litigare tra di loro. Erano in macchina e sono andati a sbattere. Noi ce ne siamo andati via, Ci vuoi a cena con te?”
*Angelo Belmonte, giornalista parlamentare