Charta Minuta

Lettera da un Paese in guerra all’Unione Europea

Avevo diciotto anni quando entusiasta mi recai in posta a prendere il mio Euro starter kit dal valore 12,91 €. In Italia furono confezionati 30 milioni di mini kit per rendere familiare la nuova moneta già a dicembre 2001 e le TV e i giornali pubblicizzavano questi kit ed io non vedevo l’ora di poter usare la nuova moneta. Tornai a casa e feci vedere orgoglioso le nuove monete a mia madre che mi disse “ ma sei sicuro che sarà meglio con questi Euro?” Io la freddai quasi irritato da quella sua domanda “ Ma certo mamma questa moneta è il nostro futuro e ci renderà grandi nel mondo!”

 

Ero cresciuto con il sogno europeo. Avevo letto il “Manifesto di Ventetone” ero eccitato dall’idea di poter aver amici tedeschi, spagnoli, austriaci e ricordo, ritornando ancora più in dietro nel tempo, i miei “pen-friends” con i quali mi scrivevo e con i quali ora condividevo la stessa moneta ma non la stessa lingua. Questo piccolo particolare della lingua, all’epoca non mi destava nessuna perplessità ma anzi la vedevo come una cosa gagliarda sulla quale costruire un Europa Unita. Immaginavo questa Europa in pace, prospera e credevo che la moneta avrebbe facilitato il concetto di popolo europeo che forse la mia generazione ha davvero sognato.

 

Partendo da questi mie ricordi, rinchiuso in quarantena da più di un mese, asfissiato dalle fake news che circolano sui social media mi rifugio nell’immaginare il nostro Continente tra 30 anni.

Siamo nel 2050 ormai non più giovane vedo il grande lavoro che abbiamo fatto noi europei. Abbiamo costruito un confederazione di popoli uniti in uno spirito di sussidiarietà e fratellanza che tutto il mondo ci invidia. Abbiamo realizzato in un secolo un’identità europea che intellettualmente è sempre esistita ma che nella storia non ha mai avuto dignità. Siamo riusciti a tutelare le minoranze del nostro Continente, siamo riusciti a garantire la centralità del Parlamento Europeo nella vita politica del Continente. Abbiamo superato grandi crisi economiche e anche la pandemia del COVID 19 … Perché alla fine l’egoismo non ha vinto.

 

Ed ecco però, che il giornale in radiovisione mi scuote da questo mio vagheggiare nel futuro e mi riporta alla triste realtà. “Nessun accordo per ora. L’Eurogruppo più atteso di sempre, chiamato a fronteggiare la crisi economica scaturita dall’emergenza pandemica, si è concluso dopo 16 ore con un nulla di fatto ed è stato rinviato a giovedì.”  E ancora  L’accordo in seno all’Eurogruppo sullo strumento da adottare per far fronte alla crisi del coronavirus “è bloccato dalla sola Olanda”. Secondo fonti dell’Eliseo, questa posizione olandese è “controproducente, incomprensibile e non può durare”. Il blocco olandese è centrato sull’idea di “non togliere tutte le condizioni” per l’accesso al Mes. “Per noi e la maggior parte degli alleati, la sola condizione – hanno spiegato le fonti dell’Eliseo – è che i fondi vengano spesi per far fronte alla crisi”. Per l’Olanda, continuano le fonti, “ci devono essere altre condizioni”, anche di tipo “macroeconomico”, “riguardanti ad esempio le riforme e il ritorno all’equilibrio finanziario”. Le condizioni olandesi “vanno al di là della gestione della crisi – aggiungono le fonti della presidenza francese – mentre noi vogliamo attenerci a questo. E’ il punto essenziale del blocco”.

 

Semplicemente assurdo. Non posso crederci nel mentre muoiono migliaia di persone e altre migliaia vengono contagiate solo in Europa. Mentre la metà della popolazione mondiale è soggetta a misure restrittive di distanziamento sociale. Mentre vengono sospesi i diritti individuali, esautorati i parlamenti. Mentre accelera la più grande crisi economica dal dopoguerra. Mentre milioni di persone sono chiuse in casa impaurite e depresse. Mentre le aziende e le industrie di mezzo mondo sono chiuse e generano debiti. Ovvero mentre il mondo è in guerra contro un nemico invisibile l’Olanda e la Germania ci chiedono altre condizioni di tipo macroeconomico per il ritorno all’equilibrio finanziario???

 

Ma questi signori lo sanno che fino ad ora si sono avvantaggiati dei bonifici di una moneta unica e delle regole che si sono scritti per loro stessi e che hanno imposto a tutti i Paesi EU?

L’Olanda lo sa che si sta approfittando del  mercato unico per fare dumping fiscale agli altri paesi membri? La Germania lo sa che grazie al mercato unico riesce ad esportare i suoi prodotti  avvantaggiandosi anche del blocco dei cambi interni all’Unione Monetaria? Non c’è bisogno di ricordargli che abbiamo per ben due volte azzerato i loro debiti, basterebbe solo mostrare i dati di questi ultimi 18 anni di Euro…

 

Ed ecco che mentre il mio risentimento cresce dalla pancia e arriva alla testa che mi spunta una domanda: ma qualcuno dei nostri governanti glielo sta ricordando?   Qualcuno dei nostri governati è stato mai capace di dimostrare con i fatti quanto l’Italia sia importante per loro?

E purtroppo arrivo ad un’altra conclusione:  non è colpa loro se agiscono da sempre tutelando solo i loro interessi anche a discapito di altri paesi membri. La colpa è la nostra! Sì, di noi italiani che abbiamo creduto davvero nel sogno europeo e che forse nonostante tutto, ancora vorremo crederci. Nonostante abbiano fatto un politica agricola che ha danneggiato i nostri allevatori. Nonostante abbiano fatto accordi con la Turchia per tutelare solo i loro confini. Nonostante abbiano bombardato i nostri alleati libici. Nonostante ci abbiano lasciati soli a gestire le grandi ondate migratorie dall’Africa. Nonostante continuino a pubblicare periodicamente copertine di riviste denigratorie e offensive verso il popolo italiano.

 

Ed ecco perché ti scrivo mia cara EU. Per dirti che hai distrutto i nostri sogni. Hai distrutto la nostra gioa di vivere in un Continente Unito.

Ieri notte hai celebrato il tuo funerale mentre uno dei tuoi Paesi fondatori l’Italia stava combattendo una guerra terribile e spietata. Mentre il mio Paese combatte grazie ai medici, infermieri scienziati forze dell’ordine e società civile costretta a vivere chiusa in casa tu hai voluto anche toglierci un sogno.

Distruggere i sogni ai propri figli non porta mai a nulla di buono. E se non oggi sarà domani ma questo sogno di un’Europa Unita è morto per sempre!

 

Per concludere se nel dicembre del 2001 risposi a mia madre in maniera stizzita a quella sua domanda “ ma sei sicuro che sarà meglio con questi Euro?” oggi a distanza di 18 anni posso dire che in quella sua domanda c’era una grande verità!

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